Il tuffo nel passato

A volte, quando tutto intorno sembra crollare, quando il presente fa male e non riusciamo più a vedere una via d’uscita, facciamo un gesto quasi istintivo: ci tuffiamo nel passato.

Andiamo a rovistare tra ricordi, volti, parole e momenti che ci avevano fatto sentire vivi. Cerchiamo un’emozione che ci scuota, qualcosa o qualcuno che ci restituisca quella scintilla che abbiamo perso per strada.

Ma la verità è che quel tuffo non ci salva. Ci illude.
Perché spesso, quando proviamo a riavvicinarci a una persona del passato, nel migliore dei casi ci ignora. Nel peggiore la ritroviamo cambiata, distante, irriconoscibile. E allora ci sentiamo ancora più soli, come se avessimo perso due volte: loro e noi stessi.

Il presente, per quanto duro, è l’unico luogo in cui possiamo davvero stare.
È l’unica cosa viva, tangibile, reale.
Solo qui possiamo guardarci dentro, capire chi siamo diventati e ritrovare il filo della nostra storia.

Non serve tornare indietro per rinascere.
Serve restare, qui, adesso e avere il coraggio di ricominciare da questo istante.

E tu?
Quando il presente ti pesa e ti sembra di non farcela, dove vai a cercarti: nel passato o dentro te stesso?


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Comments

2 risposte a “Il tuffo nel passato”

  1. Avatar Desirè Kariny

    Cè una frase che voglio citare : “Nel passato bene o male ci siamo stati, quindi dobbiamo pensare ad un presente e come questo presente possa essere un inizio per il futuro “.
    Detto questo , capita un pò a tutti di avere momenti difficili che cozzano con un presente che ha difficoltà e delle carenze gestionali in cui andare avanti porta pesantezza e un senso d ‘ instabilità, dovuta a scompensi affettivi, desideri che non si riesce a portare avanti , persone negative che cercano di appesantire il tuo vivere; parlando di desideri mi riferisco a sogni , perchè i sogni sono desideri .
    A questo punto bisogna essere acuti e farci qualche domanda :
    Perchè mi trovo qui in questo angolo buio del mio passato che a nulla mi porta?
    Certo si indaga per questioni rimaste irrisolte nel tempo, ma la cosa più logica è cercare il perchè.
    Dove possiamo cercare questo perchè ?
    Il perchè è celato nelle pieghe della memoria o nelle pieghe più recondite del nostro cuore .
    Nelle pieghe della memoria possiamo scorgere le mortificazioni che spesso lasciano tracce indelebili e cioè: umiliazioni, sconfitte abbattimenti, sconforti e quant’ altro possa portare ad abbatterci.
    Nelle pieghe del cuore ci stanno le persone che amiamo e abbiamo amato, anche chi abbiamo amato inconsapevolmente:chi ci ha lasciato egoistiamente perchè di meglio ha trovato mortificando la nostra Essenza o le mancanze dovute al fatto che incidenti, malattia o vecchiaia ci porta via lasciando nel nostro cuore lacune affettive .
    Qui si apre il vaso di Pandora ed emergono tutte le discrepanze che ci portano l’instabilità che sentiamo, quel vuoto interiore che dev’essere colmato prima che ci porti a deprimerci e arrivi la temuta depressione.
    Facendo luce dovremmo essere in grado di risolvere il nostro lato oscuro , quello che ci rende in difficoltà per questioni irrisolte, questo ” full immersion ” nella tana delle difficoltà incontrate che poi individuate bisogna metabolizzare per poter iniziare a navigare nel nostro inconscio per apirci e naturalmente risolvere.
    Ciao e sereno Pomeriggio !

    1. Avatar IGS

      Esatto desirè. Il passato può essere visitato, non vissuto come rifugio. Il peso del presente—tra carenze pratiche, ferite emotive e desideri bloccati è reale, e riconoscerlo è il primo passo per non restare intrappolati.
      Le “pieghe della memoria” e del cuore sono lì per essere illuminate, non cancellate. Solo affrontando il presente con coraggio possiamo trasformare il dolore in consapevolezza e costruire un futuro autentico. Rifugiarsi nel passato è facile, ma ingannevole: il vero lavoro inizia qui, adesso. A presto. IGS

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