Dicono che serva a capire.
Che allontanarsi aiuti a vedere meglio.
Che la mancanza faccia chiarezza.
Ma a me pare solo un modo elegante per dire:
non so più se ti amo
e non ho il coraggio di restare,
né quello di andarmene.
Così si va via a metà.
Si lascia la porta socchiusa,
come fanno i codardi quando non sanno scegliere
e si raccontano che stanno solo “riflettendo”.
Ma l’amore, quello vero,
non lo ritrovi nel silenzio
né nella distanza.
Lo riconosci nella confusione,
nell’imbarazzo,
nella voglia di restare anche quando fa male.
Lo riconosci quando il cuore non ha più scuse
ma continua a battere nello stesso posto.
Chi ama non scappa per capire.
Resta, anche senza parole,
anche con la paura addosso.
Chi ama non prende tempo,
perché sa che il tempo, a volte, divora tutto.
Una pausa può sembrare neutra.
Ma ha già scelto per te.
È un addio mascherato da punto e virgola.
È un cuore che si arrende,
ma con educazione.
Io non credo all’amore che ha bisogno di prove.
Credo all’amore che ha bisogno di presenza.
Di verità.
Di pelle.
Di liti e perdono.
Di giorni stanchi, di occhi lucidi,
di notti a chiedersi “ce la faremo?”.
Se ti amo, non ho bisogno di perderti per saperlo.
E se ti perdo per saperlo…
è già troppo tardi.

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