La gelosia non è romantica.
Non è passione, non è amore.
È controllo. È paura. È quel bambino dentro di te che urla: “dammi tutto o non valgo niente”.
È pensare che l’altro ti appartenga.
Che debba guardare solo te, pensare solo a te, desiderare solo te.
È insicurezza travestita da sentimento profondo.
Ma sai cos’è la cosa peggiore?
Che la gelosia ti fa credere che hai ragione.
Che “è normale”, che “vuol dire che ci tieni”.
Stronzate.
La gelosia non è una prova d’amore, è una prova di fragilità.
Se sei geloso, hai paura.
Paura che l’altro scopra che non sei abbastanza.
Paura che possa trovare qualcuno “meglio”.
Paura che, senza quell’altro, tu non sia nessuno.
E invece di guardare dentro, guardi fuori.
Controlli. Spii. Insinui. Pretendi.
Ti aggrappi, ma non ami. Ti difendi, ma non costruisci.
Vuoi la verità?
La gelosia è il segnale che non ti basti.
Che hai messo nelle mani di qualcun altro il potere di farti sentire completo.
E quando ti accorgi che quel potere non è al sicuro, impazzisci.
Ma non è colpa tua.
È umano. È il programma.
Solo che se non lo vedi, ti incateni da solo.
Quando smetti di vedere l’altro come tuo, e cominci a vederlo come libero,
comincia l’amore vero.
Quello che non controlla, non trattiene, non mendica.
E la gelosia?
Non sparisce. Ma la riconosci.
La guardi. La respiri. Non ci caschi più.
Non è una vittoria.
È solo un passo. Ma è il primo fuori dalla gabbia.

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