Il tempo: quell’amico scorbutico che non aspetta mai

Il tempo è come quel conoscente che non ti sta mai a sentire. Tu lo chiami, lo preghi di rallentare, e lui niente: tira dritto. È così da sempre. Gli scienziati lo definiscono una dimensione, i filosofi lo chiamano illusione, e noi comuni mortali… beh, noi lo malediciamo quando la sveglia suona troppo presto o quando aspettiamo un autobus che non arriva mai.

La verità è che il tempo non ha nessuna fretta. Siamo noi che lo rincorriamo come dei disperati. Ci sentiamo sempre “in ritardo”, sempre a corto di minuti, come se qualcuno ci avesse fregato la scorta. Ma il tempo non si ruba e non si accumula: si vive, punto.

C’è anche chi dice che in realtà non esiste affatto, che tutto accade nello stesso identico momento. Un po’ come un film: sullo schermo vedi la storia scorrere, ma sulla pellicola tutte le scene sono già lì, dall’inizio alla fine. Tu le guardi una dopo l’altra, ma loro convivono da sempre, strette in quell’unica striscia. È un pensiero che può far girare la testa, ma se ci rifletti bene non è poi così assurdo.

Il problema, però, è che noi siamo testardi. Invece di stare dove siamo, passiamo il presente a rimpiangere il passato e a preoccuparci del futuro. È come se durante un film passassimo tutto il tempo a chiedere: “Ma come finisce?” Invece di goderci la scena.

Il tempo, in fondo, è un tipo coerente: va avanti. Non si ferma, non torna indietro, non fa sconti. Ma possiamo decidere se subirlo o accompagnarlo. Possiamo correre come forsennati, arrivando esausti a sera senza ricordarci nemmeno cos’abbiamo fatto, oppure possiamo rallentare e dire: “Ok, oggi ci sono. Questo minuto è mio.”

E forse è lì il segreto: non tanto controllare il tempo, perché quello non lo farà mai nessuno, ma imparare a stargli accanto senza litigare. Non è poco: significa trasformare un nemico implacabile in un compagno scorbutico, sì, ma fedele.

Alla fine, che tu lo chiami dimensione, illusione o rogna quotidiana, il tempo resta. E non ti appartiene. Ti appartiene solo ciò che ne fai.


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2 risposte a “Il tempo: quell’amico scorbutico che non aspetta mai”

  1. Avatar .Desire' Kariny

    Siamo schiavi del tempo , il tempo vissuto e il tempo perso.
    Come a tutto il resto dell ‘umanità il tempo non è mai nostro Amico.
    A volte solo pochi minuti fanno la differenza e quando si ha fretta quei 5 minuti fanno una gran differenza sostanziale .
    Ho vissuto sempre con la preoccupazione chè il tempo non mi potesse bastare e quindi potevo inseguirlo , ma era lui che mi inseguiva e spesso mi ha lasciata con lavoro da smaltire il giorno dopo.
    Ogni mattina abbiamo quel tot di ore a disposizione ed io furba riesco anche ad alzarmi alle 4 di mattina anche se sono stata a leggere fino alle due ; l’ ho fatto per recuperare quel tempo che credevo non mi potesse bastare.
    L’ ho fatto quando studiavo, l’ ho fatto per lavoro e anche per le nottate che facevo crescendo i miei figli da neonati o quando occorreva non lasciarli soli perché stavano male e quindi al mattino saltavo giù dal letto  come fosse il letto del fachiro e mi organizzavo la giornata.
    Ma cos’ è il tempo ?
    Sono attimi di vita che cerchiamo di passare occupando la mente , il cuore e la memoria, ricordi di oggi, ricordi di ieri e ricordi che vorresti scordare e di quei momenti… Cosa ci resta ?
    Ci resta solo un passaggio di tempo che corre con noi , momenti di attesa  quando credi non possa mai passare e quando ci manca perché lavorando non si riesce a recuperare quell’attimo per noi.
    Non credo sia scorbutico è la nostra impazienza che ci rende ansiosi e ogni attimo ci sembra lungo ore.
    Quando lo si passa piacevolmente il tempo è l’ Amico guerriero che per noi si batte allungando i minuti, se invece  incalza  è il maledetto che corre.
    C’è anche il tempo che passa come sgranare i grani di un rosario che ormai non tocco  più da anni e quelli sono gli attimi in cui abbiamo bisogno di restare con noi stessi.
    Buon Pomeriggio IGS, ciao !

  2. Avatar .Desire' Kariny

    Scusami IGS…
    Non legno del fachiro, ma letto del fachiro.
    Non quando ci panca,ma quando ci manca.
    Per la fretta non ho letto , puoi fare correzione solo tu… Grazie 🙏🏻

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