Vivere senza sapere come si fa

Vivere senza sapere come si fa

Vivere senza sapere come si fa

Nessuno può insegnarci come si vive .
Ognuno di noi s’inventa il suo vivere e non sempre è un vivere appagante
 .
Si vive così, tra un sospiro e un batticuore, tanto forte che ci rimbomba nelle orecchie.
Ho vissuto sempre così senza sapere come si fa.
Mi sono inventata i giorni per non soffrire più di quanto avrei potuto;
credo che un pò tutti lo facciamo.
Anche da bambina … Chiudevo gli ochi e m’inventavo una vita che non era la mia, mi serviva per non soffrire, per non dar peso alla mancanza d’affetto, all’assenza di mia madre e alla mancanza che sentivo di mi sorella che ci aveva lasciati troppo presto.
Questo da bambina, ma presto diventai grande, anzi lo divenni troppo presto e la vita non era quello che avrei voluto, ma ebbi un regalo immenso:
La vita mi diede i miei figli e ricominciai a sognare per loro.
Per me non ho chiesto mai nulla.
Mi son fatta bastare quel poco, anche se capivo che non era ciò che avrei voluto.
Vivo senza sapere come si fa, ma vivo …
E’ un vivere che a volte stanca, a volte fa piangere, a volte anche disperare .

Naturalmente avrei voluto serenità, avrei voluto essere libera di affrontare la vita con la consapevolezza che fosse la mia e non quella che altri gestivano come se io non avessi contato nulla.Quando lo capii ero già sposata e non che lo avessi deciso io, era mia madre che giostrava la vita di tutti , come se lei fosse il ” Deus ex machina ” e non si discuteva.

Mai ! Mai perchè ho dovuto pensare sempre agli altri e ancora oggi , non penso mai a me stesa , ma prima vengono gli altri.Nessuno sa come si fa a vivere senza colpe, senza dubbi, senza responsabilità, senza bugia , ma con la verità , con dignità e ognuno di noi va a tentoni perchè è come camminare al buio possono capitare tante cose di cui non avresti mai immaginato che potesse succedere e invece capita proprio a te e ti trova impreparata , illusa ,disingannata e spesso disperata.

Imperativo categorico è andare avanti sempre perchè nessuno ci insegna come si fa e ognuno di noi impara strada facendo.©

DESIRè kARINY

Tags:


Comments

2 risposte a “Vivere senza sapere come si fa”

  1. Avatar IGS

    Desirè qua…racconta. E si sente che ogni riga viene da una vita vissuta, da cicatrici portate con dignità.
    “Vivere senza sapere come si fa” è una verità che tutti conosciamo, ma che pochi hanno il coraggio di ammettere. Lei lo fa, e in quelle parole ci ritroviamo tutti. Ci ritrovo me stesso.
    Il racconto della sua infanzia, gli occhi chiusi per inventarsi una vita diversa, è di una tenerezza che spezza il cuore. E quella consapevolezza: “presto diventai grande, anzi lo divenni troppo presto”… Quanti di noi hanno dovuto imparare questa fretta?
    Ma ciò che mi colpisce di più è l’assenza di autocommiserazione. C’è dolore, c’è stanchezza, c’è la sensazione di non aver mai avuto una vita veramente propria. Eppure, non si arrende. Va avanti. Per i figli, per gli altri. Sempre per gli altri.
    La domanda “Mi chiedo quando mai ho avuto una vita mia?” rimane sospesa, senza risposta. È la domanda di tante donne, di tante persone che mettono sé stesse in ultimo posto.
    Alla fine, non ci sono conclusioni facili o consolazioni. Solo la verità spoglia: “nessuno ci insegna come si fa”. E l’unico imperativo è andare avanti. Sempre.

    Grazie Desirè, per questa onestà che è un dono per chi legge. Per ricordarci che non siamo soli a camminare al buio.

  2. Avatar Desirè Kariny
    Desirè Kariny

    Intanto grazie per aver espresso il tuo pensiero senza criticare, senza volermi imboccare con parole di commiserazione perchè mai lo accetterei: scrivo anche per dare coraggio a chi si trova nelle mie stesse condizioni e spesso si lascia quella scia penosa per non dover assistere ad altre sconfitte che senza dubbio ci saranno, ci mettono in ginocchio e non per pregare , ma per fletterci e rifletterci magari con autoironia ,ma per rialzarci come guerriere, come facevano i gladiatori , pronti a morire a mai in ginocchio e in ginocchio si ci finisce sempre e non per nostro volere , ma perchè la vita ,per molti di noi , è come un tritacarne e i pezzetti più sono piccoli , più si soffre.

    Hai lasciato il tuo pensiero con grande sincerità apprezzando quello che ho scritto in un momento di ansia e di sconforto, certo scrivo molto quando lo sconforto diventa feroce e tanto assurdo che mi mette “KO ” , ma dopo i primi attimi prendo coscienza e non mi abbatto, combatto come se quella fosse la mia vita e un’altra di riseva non c’è e non c’è veramente , niente altre opzioni da
    valutare .
    Ti ringrazio infinitamente perchè per me quello che hai scritto è un grande conforto : essere ascoltata e mai sciocchezze per dire , potevi fare così…Ehhh …no non si può ! Mia nonna Saretta diceva che i guai della pentola li conosce il cucchiaio che mescola . Ho mescolato tanto! Buana giornata IGS e grazie ancora !

Rispondi a IGS Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *