Il Ciclamino selvatico

Tra le foglie secche, quando l’autunno cala il suo sipario e la natura sembra ritirarsi, appare un fiore che non cerca attenzioni, che non ha bisogno di gridare per essere notato. È il ciclamino selvatico, il guerriero silenzioso del bosco. Nasce basso, quasi nascosto, ma chi si ferma ad osservare scopre una forza che si rivela nella delicatezza.

Il ciclamino non conosce l’arroganza. Vive di ritorni discreti, anno dopo anno, fedele al suo appuntamento con la terra e con chi ha occhi abbastanza attenti da scorgerlo. La sua è una forza che non si misura nell’imponenza, ma nella costanza. Non combatte contro le stagioni, le attraversa. Non teme il silenzio, lo abita. Non teme l’ombra, perché sa che anche lì la vita pulsa.

Anticamente era considerato una pianta di protezione. Le sue radici nodose, profonde e resistenti, parlavano agli uomini di stabilità e radicamento. La bellezza del suo fiore, unita alla sua natura tossica, insegnava a rispettare ciò che si incontra: non tutto ciò che affascina può essere colto o posseduto. In questo, il ciclamino custodisce una lezione antica: la bellezza non è sempre innocua e la forza non ha bisogno di mostrarsi come potere.

Spiritualmente il ciclamino rappresenta la fragilità che sa resistere. È il simbolo della fiducia nei cicli della vita, della rinascita che si prepara nel silenzio, della capacità di rimanere sé stessi anche quando nessuno guarda. È un richiamo a coltivare la quiete interiore, a radicarsi nella propria essenza e ad accettare i momenti di apparente morte come preparazione a nuove fioriture.

Se potesse parlare, il ciclamino direbbe: “Io non urlo, io resisto. Io non mi impongo, io ritorno. Io sono forza che cresce nel silenzio.”

Se incontrerai un ciclamino lungo il tuo cammino, fermati un istante. Non serve coglierlo, non serve portarlo con te: osserva la sua presenza silenziosa, ascolta ciò che ti trasmette e lascia che la sua forza discreta ti accompagni. Forse ti parlerà di resilienza, forse di fiducia, forse semplicemente di bellezza nascosta nelle pieghe della vita quotidiana.

E tu, in quale momento della tua vita ti sei sentito come un ciclamino, fragile e forte allo stesso tempo, capace di resistere senza clamore? Raccontamelo nei commenti: la tua esperienza potrebbe diventare luce e forza anche per altri viandanti di questo cammino.



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Comments

2 risposte a “Il Ciclamino selvatico”

  1. Avatar Vicky

    Basso, silenzioso, fragile come tutti gli attimi che danno felicità.
    Grazie!

    1. Avatar IGS

      Che bella immagine, grazie a te per averla condivisa. È vero, la felicità vive proprio in quegli attimi silenziosi e fragili che troppo spesso passano inosservati.
      A presto,IGS.

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