La legge dell’oblio

Questo articolo è liberamente ispirato agli insegnamenti trascritti dal Cerchio Firenze 77, un gruppo spirituale italiano attivo tra gli anni ’50 e ’80, noto per le sue comunicazioni medianiche con entità come Kempis. Le trascrizioni di queste riunioni sono state magistralmente raccolte da Paolo Franceschetti nell‘Opera Omnia, un compendio che raccoglie tutte le riunioni dal 1950 al 1984


Il messaggio originale:

Ricercare per conoscere se stessi è ciò che ciascuno deve fare.
V’è chi crede che questa ricerca sia facilitata dal sapere chi fummo nella precedente
incarnazione; ma se questo fosse, perché esisterebbe la “Legge dell’oblio” anche in chi
si propone di ritrovare se stesso?
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Il sapere chi fummo non è di alcun vantaggio nella ricerca di se stessi. Vi è stato detto
più di una volta che voi siete il presente ed è questo presente che dovete conoscere,
non il passato. A che cosa vi gioverebbe il sapere, ad esempio, che nella precedente
incarnazione siete stato una suora; supponiamo che non abbiate avuto l’animo di suora,
cioè non abbiate avuto la vocazione.
Solo quando avrete compreso il presente potrete intuire il passato, potrete intravedere
il futuro; solo quando vi sarete resi consapevoli dell’attuale vostro egoismo potrete
capire quanto egoista foste in passato e quanto meno lo sarete in futuro.
Tutto qui, voi direte? «Io so di essere egoista». Già, voi sapete di essere tale ma non
ne siete consapevoli. Cioè non sapete fino a che punto l’egoismo vi spinga ad agire;
quali delle vostre azioni siano mosse dall’egoismo, e non sapendo questo non sapete
niente di voi stessi.
Ciascuno è ora un individuo che non è lo stesso di 10 anni fa, che non è lo stesso di 2
ore fa. Per questo non giova nella ricerca di se stessi il sapere chi si è stati. E voi vi
domanderete: «A che cosa serve la memoria?». La memoria serve per le relazioni
sensibili. Ed è molto utile ma anch’essa ha degli aspetti negativi; tende ad
accumulare conoscenze su conoscenze costituendo una mentalità della quale si è
schiavi.
Ciò che evolve l’individuo non sono le conoscenze tenute presenti dalla memoria
come un vademecum, ma sono le esperienze che operano una trasformazione
dello stesso individuo.
Supponiamo, ad esempio, che un tale sia ateo e che divenga credente; non occorre che
egli abbia un memorandum che gli indichi come pensare perché egli è divenuto
credente, perché se veramente è divenuto tale avrà subìto una trasformazione del suo
essere e penserà come un credente.
Se riuscirete a superare l’aspetto negativo della memoria avrete mosso il primo passo per la ricerca di voi stessi.”


Quante volte, cercando di capirci un po’ più a fondo, abbiamo pensato: “Se solo potessi sapere chi sono stato in un’altra vita, tutto sarebbe più chiaro”?
E se invece fosse proprio quel non ricordare a darci la possibilità di scoprire chi siamo davvero?

C’è una ragione profonda per cui non abbiamo memoria delle nostre esistenze passate. Qualcuno la chiama “Legge dell’Oblio”, la legge della dimenticanza. E non è un limite, ma un dono.
Immagina di scoprire, ad esempio, che in una vita precedente eri una suora dedita alla preghiera e al silenzio. Ma oggi, nella tua vita attuale, sei una persona estroversa, piena di passioni terrene e forse poco incline alla meditazione. Quella informazione ti aiuterebbe o ti confonderebbe? Probabilmente ti sentiresti solo più spaesato, perché il presente che vivi è completamente diverso.

Il punto è proprio questo: tu non sei chi eri ieri. Tu sei chi sei ora.
Non sei nemmeno la stessa persona che eri due ore fa. Ogni istante ci modifica, ogni esperienza ci plasma. Allora, perché guardare così lontano, quando la vera risposta è proprio qui, davanti a te?

Conoscere se stessi non significa frugare in un passato lontano, ma avere il coraggio di guardarsi allo specchio oggi.
Significa chiedersi: come sto agendo in questo momento? Quali pensieri mi attraversano la mente? Sono capace di riconoscere i miei limiti, il mio egoismo, le mie paure… proprio adesso?

Certo, la memoria è utile. Ci serve per ricordare dove abitiamo, per studiare, per non dimenticare le persone care. Ma attenzione: ha anche un lato oscuro.
La tendenza ad accumulare ricordi, idee e convinzioni finisce per creare una gabbia. Una mentalità fissa, fatta di pregiudizi e abitudini, che ci impedisce di evolverci. Diventiamo schiavi di chi pensavamo di essere, e smettiamo di scoprire chi potremmo diventare.

La vera crescita, quella che ci trasforma nel profondo, non arriva dalle nozioni che memorizziamo. Arriva dalle esperienze che ci cambiano dentro.
Pensa a una persona che per tutta la vita è stata atea e, a un certo punto, diventa credente. Non è perché ha studiato un libro a memoria. È perché ha vissuto qualcosa di così intenso da trasformare completamente il suo modo di sentire e di vedere il mondo. Quella persona non ha imparato nulla: è diventata qualcosa di nuovo.

Ecco, il primo passo per cominciare a conoscerti è proprio questo: superare l’attaccamento alla memoria di chi eri. Smettila di cercare le tue radici in un passato che non c’è più.

Inizia a osservare chi sei oggi.
Prendi nota delle tue azioni, delle tue reazioni, dei tuoi moti interiori. Solo comprendendo il tuo presente potrai intuire il tuo passato e intravedere il tuo futuro. Solo rendendoti conto di quanto egoista sai essere oggi, potrai capire quanto lo eri ieri e quanto meno lo sarai domani.

La prossima volta che senti il bisogno di cercare chi sei, non chiederti “Chi sono stato?”.
Fatti una domanda più potente, più semplice, più vera:
“Chi sono ora?”.

La risposta, quella importante, è già lì.



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Comments

2 risposte a “La legge dell’oblio”

  1. Avatar .Desire' Kariny

    Noi quanto esseri umani siamo” Umani in divenire ” quindi il cambiamento ci sarà sempre e non saremo quello che eravamo ieri perché sta in un passato che certamente non è ” l’ oggi “.

    Forse chi è stato un violento, un disonesto, un imbroglione, una prostituta e non una suora avrà una mentalità diversa in quanto avrà un pensiero che non combacia con un presente che è come un baratro che ingoia un passato che non sarà mai duttile e manco malleabile, l’ importante sarà approcciare e affrontare la vita con quello che abbiamo al momento in cui dentro di noi ricerchiamo il nostro vero ” io ” rapportato a quello che vogliamo essere oggi e quindi è una ricerca un innesto che farai alla tua “Essenza ” .

    Non ho una fede e meno che mai penso di essere cattolica perché una volta ho avuto un incubo e forse ero una strega bruciata viva e mi son svegliata gridando e mi sentivo veramente bruciare .
    Oggi sono una persona con emozioni trascendentali e non credo di essere stata o potuta essere cattiva, aborro il male e se vedo soffrire cerco di dare conforto, tutto sta nella parola, nell’ abbraccio che può essere di grande sollievo e non essere mai risentimento o un rispecchiarsi in una persona che rigetta il bene. Secondo me è un riflesso incondizionato che riflette una personalità ch’è esigente e ama il bene , il bello e un’ estetica che non coesiste col male.

    Comunque una donna di sani principi , mi sento Donna molto Donna,ma il sesso non sarebbe un limite potrei essere stata un maschio e forse è per questo che gli etero si differenziano dagli omosessuali che spesso sono molto più sensibili degli etero.
    Comunque dal mio punto di vista e dalla mia cultura che poca o molta possa essere ho scavato, ho cercato, ho intravisto il mio ” Essere ” e sicuramente sono stata una Donna sofferta che non ama la violenza che rigetta a volte il mio lato sessuale che non ama con disinvoltura, ma ha dei nodi che non riuscirà mai a sciogliere o a svuotare un’ essenza ch’è rigida e ancora meno ritengo peccaminosa in quanto una Donna di sani principi pudica e molto immatura nel lasciarsi anche amare ,incapace di affrontare l’ Amore come sentimento .
    Se fossi stata un Uomo non credo di aver mai maltrattato o picchiato sia un uomo e meno che mai una Donna.

    Comunque tutti i giorni affronto i cambiamenti umorali e anche etico morali che possano influire sulle scelte di oggi, l’ odierno come causalità e casualità che influisce in quanto credo che mai avrei potuto fare nulla di male e in particolare ho la certezza di non poter avere avuto gesti violenti.
    Come Essere Umano cerco ancora nei cambiamenti che si possono rivelare nel tempo e dare un risvolto e un riscontro nell’ attuale e odierno che sono adesso .Forse non lo saprò mai, ma intanto scavo e scavate anche voi, la coscienza ce l’ abbiamo tutti e non c’è spugna che possa cancellare se in passato siamo stati degli esseri abietti o delle povere nullità che non hanno mai saputo emergere con le loro priorità di sconfiggere la violenza e la disonestà.

    Comunque oggi potremmo essere diversi e aver cambiato il nostro modo d’ essere e il cambiamento ci sarà sempre perché sono atea, ma nelle visceri credo nella reincarnazione che si riproduce eticamente migliorata.
    Avrei tanto altro da dire, ma scrivere in questo spazio ristretto mi limita, non riesco ad esprimermi al meglio, amo gli spazi infiniti e credo anche nell’ infinito dell’ Essere Umano.
    Lo spazio in cui scrivere è ridotto e fare una correzione difficile,quindi non vedo perché devo avere difficoltà…Per favore cerca di cambiare e di dare la possibilità di poter rileggere facilmente e scrivere ancora più liberamente. Scrivere al cellulare spesso fa scrivere idiozie , errori non voluti.
    Grazie !

    1. Avatar IGS

      Ti dichiari atea ma io leggo una risposta sensibile e spiritualmente matura al tema dell’oblio, in particolare all’oblio delle vite precedenti.
      Concordo: non siamo mai gli stessi, cambiamo continuamente, e ciò che siamo oggi è il frutto di esperienze, visibili e invisibili, che spesso non possiamo nemmeno spiegare razionalmente. L’idea che anche senza ricordare, portiamo dentro le tracce delle vite passate è qualcosa che sento molto vero.
      Mi ha colpito il passaggio in cui parli dell’abbraccio, della parola, della compassione come antidoto al male. È lì che si vede quanto il tuo cammino, pur attraversando dolore e nodi irrisolti, ti abbia portato verso una coscienza etica raffinata, verso un amore per il bello e il giusto che non ha bisogno di religione per essere autentico.
      Il tuo modo di pensare alla reincarnazione,come miglioramento etico, non solo come ritorno,mi sembra molto più profondo delle versioni fataliste o decorative che spesso se ne danno. E mi fa riflettere: forse ricordare le vite precedenti non è necessario, perché l’importante è agire con consapevolezza nella vita attuale, come se tutte le lezioni fossero comunque già iscritte nella nostra anima.
      Grazie per il tuo prezioso commento.
      IGS

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