Una giornata piovosa

Piove da giorni…

Parlano di cambiamento climatico.
Ma secondo me non c’entra niente.
Piove perché il mondo piange.
Sono lacrime.
Lacrime di chi sa che viviamo in un paradosso.
In un assurdo.
In un’eterna dissonanza.

Eppure abbiamo da sempre tutto ciò che serve per vivere in armonia.
Tra noi, con la natura, col tutto.

Ieri ascoltavo un intervento di uno storico, esperto in geopolitica.
Parlava della necessità, come popolo, di recuperare la nostra identità.
Siamo eredi — diceva — di un patrimonio artistico, culturale, religioso e filosofico immenso.
Abbiamo costruito imperi, città, meraviglie.

“È un errore cancellare tutto questo”, diceva, “con la globalizzazione che tende a livellare, a svuotare le radici.”
E su questo, cercando di stare al suo gioco, gli do ragione.
I popoli si sono sempre contaminati naturalmente.
Roma si è ispirata alla Grecia, che a sua volta ha subito l’influenza del Medio Oriente.
Nulla da dire. È storicamente giusto.

Ma…
Un guerriero silenzioso va oltre.
Come solo il silenzio sa fare.
Va oltre la realtà imposta da pillola blu, e ha sempre in mano la pillola rossa.

E allora vedi.
Vedi che quelle conquiste, quelle opere imponenti che oggi ammiriamo —
il Colosseo, le cattedrali, le regge —
sono nate dallo sfruttamento.
Sono state costruite sulla pelle degli schiavi.
Sotto il dominio di criminali che abbiamo imparato a chiamare “eroi”.

Idolatriamo imperatori, condottieri, papi.
Ma basta prendere la pillola rossa, guardare bene dentro, e il trucco svanisce.
Dietro all’oro del Vaticano c’è la fame del mondo.
Dietro la gloria, il sangue.

E allora prova a immaginare…
La più bella opera mai creata dall’uomo.
Fatta col sudore, col dolore, con la sofferenza di altri.

E ora immagina un tramonto.
Semplice. Gratuito. Perfetto.
Che non ha fatto male a nessuno.

Vedi com’è semplice?

Magnifichiamo eroi che erano assassini.
Pensatori in nome dei quali si sono giustificate guerre e stermini.
Ci attacchiamo a identità che ci dividono.

Ma non abbiamo bisogno di tutto questo.

Non abbiamo bisogno di eroi.
Non abbiamo bisogno di identità confezionate.
Abbiamo bisogno solo di silenzio.
E di noi stessi.


Tags:


Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *