“Il Dio della Tesoreria”

C’è una Chiesa che predica povertà…
E una Chiesa che possiede immobili, banche, opere d’arte, oro e potere.
C’è una Chiesa che invita a donare…
E poi decide lei come usare le tue offerte.

C’è un silenzio che pesa più dell’oro.
È il silenzio delle mani che donano ,
degli occhi che si chiudono mentre una moneta cade nel fondo di una cassetta.
È un gesto piccolo, ma sacro.

Ma da Pasqua quel gesto potrebbe non restare lì,
dove è nato, accanto al bisogno che lo ha ispirato.
Potrebbe viaggiare altrove, deciso da chi guarda tutto dall’alto,
in nome di un bene superiore.

infatti anche i pochi spicci donati durante una fuzione possono essere spostati altrove, decisi a Roma, secondo “criteri superiori”, per sostenere le “parrochie povere” delle missioni nei paesi più poveri.

Ma una domanda va fatta, sottovoce ma senza paura:
Se il Vaticano è così potente, ricco e influente… ha davvero bisogno delle offerte dei fedeli per sostenere le missioni?
O forse è solo un altro atto di centralizzazione, una risorsa in più da drenare dal basso verso l’alto?

Non è questione di fede.
È questione di coerenza

Il guerriero silenzioso ascolta.
Non grida, non accusa. Ma guarda, sente, nota.
Lascia che la dissonanza parli da sola.


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