Vivere in una bolla a volte è l’unica via possibile.
Ma cosa sono poi le bolle…
mi vengono in mente quelle di sapone che sanno di colore, profumo, libertà
ma anche di precarietà.
Mi vengono in mente quelle di vetro, più rigide e statiche
che dall’esterno ti fanno vedere un ecosistema quasi perfetto
ma anche sempre uguale ed immobile.
I “progetti di vita” poi…. sono sopravvalutati…
tutti a cercare di costruire qualcosa come se quel qualcosa
fosse l’unica ragione di vita salvo poi accorgersi che una volta raggiunto
vuoi altro
e all’opposto,
se non lo raggiungi,
ti perdi in quel fallimento.
La realtà è che abbiamo perso l’arte di vivere quotidianamente le nostre passioni
nutrendoci di quello che ci viene dato nel bene e nel male accettando e al tempo stesso illudendoci di aver sconfitto le nostre paure, ignari di esserne prigionieri.
Una citazione.. “Troppo concentrati sui risultati anziché sulle persone, trascuriamo di prenderci cura di noi stessi come esseri viventi, cioè chiamati a essere di giorno in giorno più vivi, capaci di un destino inedito, e ci accontentiamo di attraversare stancamente la ripetizione di giorni senza gioia. Io credo accada perché spesso alla vita preferiamo il suo rivestimento, come se chi ha ricevuto un regalo si accontentasse del pacchetto per paura di rimanere deluso.”
Il Guerriero Silenzioso percepisce queste parole come una riflessione profonda sulla natura illusoria delle bolle che ci costruiamo, siano esse sogni, ambizioni o rifugi emotivi. Invitare il lettore a non accontentarsi di ciò che è superficiale o effimero, ma a scendere nel profondo, dove si trovano le vere risposte e la consapevolezza.
L’immagine delle bolle, una fragile e colorata, l’altra solida ma immobilizzante, rappresenta il contrasto tra l’illusione della libertà e la rigidità dei “progetti di vita” che ci costringono a un modello di esistenza imposto, sempre alla ricerca di qualcosa di esterno che ci definisca. La vita si gioca nei piccoli momenti quotidiani, e l’arte di viverla sta nel non cercare un obiettivo lontano, ma nel saper apprezzare ogni singolo passo.
Il Guerriero Silenzioso invita a riflettere sull’illusione di “costruire qualcosa” con il pericolo di sacrificare il presente per un futuro che potrebbe non esistere mai. La vera lotta, per lui, è nell’accettare il flusso della vita, senza farsi prigionieri delle proprie aspettative.
E per quanto riguarda la citazione, il Guerriero Silenzioso coglie il messaggio sulla superficialità del cercare risultati anziché esperienza e connessione. La vita non è un pacchetto da scartare, ma un viaggio da percorrere, pieno di sfide ma anche di opportunità per nutrirsi di ciò che è autentico, dentro e fuori di noi.
Il Guerriero Silenzioso, infine, pone queste domande:
“Siamo davvero pronti a guardare al di là della superficie? A vivere pienamente ciò che ci è dato, senza fuggire nella paura del fallimento o nell’illusione del successo? La vita, in fondo, non è un obiettivo da raggiungere, ma un cammino da percorrere, con ogni passo che fa risuonare il nostro cuore.”
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