Lettera a un amore mai incontrato

Avrei voluto svegliarmi presto la mattina, con il sole ancora timido oltre la finestra, e respirare insieme a te l’aria fresca che sa di terra e rugiada. Avrei voluto stringerti la mano mentre il mondo si accendeva di luce, sentire il battito dei nostri cuori all’unisono mentre l’alba si rifletteva nei tuoi occhi, e restare lì, senza mai stancarmi, a guardare la vita nascere in quella semplice magia.

Ci sarebbero stati problemi, sfide, giorni oscuri, eppure in noi — in te e in me — sarebbe sempre stata l’alba a guidarci. Una luce che ci avrebbe accarezzati, scaldati, ricordandoci chi siamo e chi potremmo essere insieme. Avrei voluto condividere con te tutta la mia essenza, senza paura, senza veli, e assorbire la tua come se fosse un soffio di vento che ti attraversa e ti rinnova. Perché questo avrebbe significato coraggio: il coraggio di vivere davvero ciò che siamo.

Ti avrei amato con ogni singola cellula del mio corpo. Avrei raccolto ogni tuo sguardo, ogni sorriso, ogni lacrima, custodendoli come gocce preziose. Avrei vissuto di cose semplici con te: stupirmi insieme della perfezione di un fiore, della risata di un bambino, del fruscio degli alberi mossi dal vento, del silenzio carico di suoni che solo la natura sa regalare. Ogni momento sarebbe stato un piccolo miracolo da vivere insieme.

Sarebbe stato un cammino lungo e intenso, dall’alba al tramonto, mano nella mano, respirando ogni respiro, assaporando ogni gesto, vivendo ogni giorno nella più totale armonia e serenità, consapevoli di aver vissuto davvero. Avrei fatto questo. Questo… solo e semplicemente questo.



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