Lottiamo dalla mattina alla sera.
Per avere, per sembrare, per piacere.
Ci spacchiamo la schiena per comprare cose che non ci servono, per impressionare gente che nemmeno ci piace, per sentirci vivi in un mondo che ci vuole addormentati.
E poi qualcuno ci dice che “la vita è così”.
Come se fosse normale correre dietro a un’illusione mentre ti sfilano via tutto, con un sorriso stampato in faccia e la promessa di una “vita migliore”.
Ma l’unica cosa per cui vale la pena lottare, l’unica, è essere.
E guarda caso, è proprio quella che ci stanno portando via.
Ci illudono di avere ancora qualcosa: la casa, la macchina, il lavoro.
Ma prova a non pagare due mesi di mutuo e vedi chi è il vero proprietario.
Prova a perdere il “posto fisso” e scoprirai che il tuo valore era scritto su una busta paga.
Prova a non accendere il televisore o a non scrollare un social per un giorno, e sentirai subito la mancanza della tua dose quotidiana di anestetico.
Dietro ogni cosa che “possediamo” c’è una banca, un contratto, una firma digitale.
Non abbiamo più proprietà, abbiamo permessi temporanei di utilizzo, rinnovabili finché continuiamo a pagare il pedaggio.
Siamo diventati affittuari della nostra stessa vita.
E ora non gli bastano più i soldi.
Adesso vogliono l’essere.
Non possono venire a casa tua e strapparlo via, quindi fanno di meglio: ti convincono a buttarlo via da solo.
Ti fanno credere che essere non basti più o peggio..non serva.
Che devi migliorarti, aggiornarti, rifarti, riprogrammarti.
Che se non segui la moda, il trend, il pensiero “dominante”, sei tu il problema.
E così, mentre corri per rimanere nel gregge, smetti di accorgerti di te stesso.
Ti vendono libertà a rate, autenticità in abbonamento e felicità a saldo.
Ti dicono come vestirti, come parlare, cosa desiderare.
Persino come ribellarti, ma mi raccomando, con stile e hashtag appropriati.
E intanto ti succhiano l’energia.
Ti prosciugano dentro, piano piano, come un parassita che sa di non dover uccidere il corpo finché può nutrirsi dell’anima.
Ti vogliono ansioso, distratto e occupato a inseguire il nulla.
Ti vogliono innocuo, docile, ubbidiente.
E noi?
Noi ci adattiamo.
Ci raccontiamo che “non si può cambiare il mondo”, che “così va la vita”.
Ma la verità è che non abbiamo più nulla di materiale da difendere.
Ce l’hanno già portato via.
L’unica cosa che resta e che dobbiamo difendere con i denti è noi stessi.
Il nostro essere.
La nostra capacità di dire “no”, di pensare, di desiderare senza chiedere il permesso.
Perché se ci tolgono anche quella, allora sì, avranno vinto per davvero.

Lascia un commento