Si parla molto di violenza sulle donne e femminicidio. Un tema grave, che merita attenzione, ma che rischia di essere strumentalizzato. Alcune tragedie diventano slogan, campagne, strumenti per ottenere consensi politici o visibilità sui social.
Il problema, però, è più ampio: non riguarda solo uomini che colpiscono donne, ma ogni forma di abuso di potere. Ci sono uomini maltrattati, figli che uccidono genitori, genitori che uccidono figli. Non se ne parla, perché non rientra nella narrazione che contrappone l’uomo arrogante alla donna indifesa.
La violenza non è questione di genere, ma di squilibrio di forza. Tutti possiamo essere “la parte debole”, non per fisicità, ma per situazioni di vita o momenti di fragilità. La radice è sempre la stessa: chi si crede superiore e si arroga il diritto di decidere sulla vita altrui.
Quindi basta con ogni giustificazione, stop alla violenza in tutte le sue forme: la violenza del forte contro il debole.

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