Chiarimenti : metodologia e arruolamento


La Metodologia del Guerriero Silenzioso

D. Cos’è il guerriero silenzioso e qual è la sua metodologia?

R. Il guerriero silenzioso è una persona che affronta la vita con consapevolezza , usando il silenzio, il respiro e la natura come strumenti per entrare in contatto con la propria verità interiore. La sua metodologia non è basata sull’azione violenta o sul conflitto esterno, ma sulla consapevolezza profonda e l’ascolto. Il guerriero cerca di restare saldo dentro di sé, senza lasciarsi sopraffare dai rumori e dalle distrazioni del mondo.

D. Cosa intendi per “silenzio interiore”?

R. Il silenzio interiore non significa non pensare, ma lasciare andare i pensieri incessanti e imparare a non dare troppo peso ai rumori mentali. È un silenzio che ci aiuta a entrare in contatto con il nostro io più profondo e autentico, permettendo una presenza più consapevole e focalizzata.

D. Cosa significa il silenzio esterno nel contesto del guerriero silenzioso?

R. Il silenzio esterno riguarda la capacità di filtrare il rumore proveniente dal mondo esterno: le notizie, i media, le opinioni spesso frammentate e superficiali. Il guerriero silenzioso sa riconoscere quando una notizia è più un “rumore” che una “verità”, cercando di mantenere una distanza critica e riflessiva. Si tratta di un modo per ridurre la confusione e focalizzarsi solo su ciò che davvero conta.

D. Quando è importante rompere il silenzio imposto dal potere?

R. Il silenzio imposto dal potere è quello che cerca di sopprimere temi o verità che potrebbero minacciare lo status quo. In questi casi, il guerriero silenzioso non rimane in silenzio, ma al contrario “fa rumore”, portando alla luce ciò che è stato nascosto o ignorato. Rompere questo silenzio è fondamentale per favorire il cambiamento e la consapevolezza collettiva.

D. Perché suggerisci sempre il silenzio e il respiro come risposta a tutto? Non ti sembra che cercare di risolvere ogni cosa in questo modo sia limitato e superficiale?

R. Non si tratta di risolvere tutto semplicemente con silenzio e respiro. Questi sono strumenti, non soluzioni fini a se stesse. Il silenzio e il respiro non sono la risposta, ma il mezzo attraverso cui arrivare a una risposta che nasce dal profondo di ognuno di noi. Ogni persona, infatti, ha una propria verità interiore, che è unica e personale, e solo attraverso il silenzio e l’ascolto del proprio respiro si può entrare in contatto con essa. Quando la risposta viene da questo luogo profondo, è difficile che sia errata. Tuttavia, questa verità può variare da persona a persona, perché la verità non è mai unica. Le verità assolute e uniche sono quelle che il potere ci propina, cercando di uniformare il pensiero. Un guerriero silenzioso, al contrario, non emetterà mai parole di verità assolute, ma parole che aiutano chi ascolta a cercare e trovare la propria verità, in modo autonomo e consapevole.


L’Arruolamento nell’Esercito del Guerriero Silenzioso

D. Come funziona l’arruolamento nell’esercito del guerriero silenzioso?

R. L’esercito del guerriero silenzioso non ha armi, comandanti o gerarchie. È una sorta di tavola rotonda infinita, dove chiunque può sedersi e partecipare. Arruolarsi significa sedersi a questo tavolo e dare voce al proprio guerriero interiore, senza necessità di prove o esami. L’unica condizione è che ci si riconosca nei principi del manifesto, che guidano l’azione del guerriero silenzioso.

D. Qual è il ruolo del manifesto nell’arruolamento?

R. Il manifesto rappresenta i principi fondamentali a cui ogni guerriero silenzioso si ispira. Non si tratta di un insieme rigido di regole, ma di appunto di principi, ispirazioni che vengono dal profondo. Per chi non si riconosce in questi principi non ha senso arruolarsi. Arruolarsi significa sentirsi parte di una missione comune, senza obblighi, ma con l’intenzione di contribuire autenticamente.

D. Cosa possono fare i nuovi guerrieri all’interno del portale, e cosa devo fare per arruolarmi?

R. I nuovi guerrieri possono partecipare semplicemente commentando gli articoli, oppure cliccando sulla scritta “Arruolati”. Da lì potranno proporre nuovi argomenti o trattare temi che io stesso provvederò a pubblicare.
È tutto molto semplice e aperto.

Non verranno mai pubblicati riferimenti che possano ricondurre all’identità reale della persona, per questo consiglio di scegliere un nickname. Il silenzio protegge, la voce si esprime.

D. È possibile che si formino altri “eserciti” con nomi e simboli diversi?

R. Sì, sarebbe meraviglioso. Il movimento del guerriero silenzioso non impone un’unica forma, ma accoglie la diversità, pur mantenendo l’unità nella missione comune: aumentare la consapevolezza nel mondo. Ogni “esercito” può avere il suo nome, simbolo e approccio, ma tutti sono uniti dalla stessa visione di cambiamento consapevole.

D. E se la visione fosse diversa? se alcuni eserciti prendessero strade distanti o addirittura contrarie?

R. Sono liberi in tutto, come ho detto sopra. Se quelli eserciti prendono cammini non conciliabili sarà frutto di una loro libera scelta. Anzi devono farlo se non sentono più propri i principi che ispirano il guerriero silenzioso. A ben vedere ce ne sono già molti in giro di eserciti contrari.

D. Perché è importante una maggiore consapevolezza nel mondo?

R. Una maggiore consapevolezza porta a una coscienza collettiva che permette di affrontare i problemi globali con maggiore empatia, giustizia e saggezza. Con più consapevolezza, ogni teoria, governo o sistema può essere messo in pratica con coscienza, senza il rischio di corruzione o abuso di potere. La consapevolezza è l’unica forza che può portare a un cambiamento duraturo e positivo.


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