Entri per comprare il latte, esci con un mutuo.
Il supermercato moderno è un’astronave scintillante dove tutto è “sottocosto” — tranne la tua vita. Ti vendono il concetto di risparmio. Ma chi sta risparmiando davvero?
1. QUANTO SPENDIAMO AL SUPERMERCATO?
Secondo Istat 2023:
- Spesa media mensile per famiglia: €460
- Spesa annuale: €5.520
- Percentuale su reddito disponibile: oltre il 20% per i redditi bassi
Eppure… il 70% di quella spesa non va né al contadino, né all’operaio, né all’Italia.
2. A CHI VANNO I TUOI SOLDI?
Scomponiamo un prodotto tipo: un litro di latte da €1,59
Voce | Costo indicativo | % sul prezzo finale |
---|---|---|
Produttore (allevatore) | €0,38 | 24% |
Industria (trasformazione) | €0,30 | 19% |
GDO (distribuzione) | €0,55 | 35% |
IVA + trasporti + marketing | €0,36 | 22% |
Risultato: il supermercato guadagna più di chi lo produce.
E se il latte è in promozione? A rimetterci è sempre il produttore, mai il supermercato.
3. E ALL’ESTERO?
Francia
- Sistema “prix équitable” per latte, carne, pane: prezzi minimi garantiti ai produttori.
- Filiera corta favorita dai governi locali.
- Margini GDO più bassi, qualità media più alta.
Germania
- Prezzi più bassi del 10–20% su oltre 60 categorie merceologiche (Eurostat 2023).
- Concorrenza tra catene molto più serrata.
- Marchi discount come Aldi e Lidl non impoveriscono i fornitori come accade in Italia.
Italia
- Prezzi da boutique, stipendi da discount.
- I supermercati fanno utili record (vedi Esselunga, Conad, Coop).
- I fornitori locali chiudono o si vendono.
4. IL PARADOSSO ITALIANO
Siamo la patria della dieta mediterranea, dei mercati rionali, della spesa “di qualità”.
Ma:
- Il 70% della GDO è in mano a 5 grandi gruppi.
- Il prezzo lo fanno loro, non il mercato.
- Il marketing “Km 0” è spesso solo un adesivo.
E nel frattempo:
- I piccoli produttori vengono pagati sotto i costi di produzione.
- I supermercati creano “guerre del prezzo” che affossano chi lavora la terra.
- Le promozioni sono pagate dai fornitori, non dal supermercato.
5. SE IL SISTEMA NON FOSSE MARCIO?
Eliminiamo 2-3 passaggi superflui, abbattiamo il margine GDO del 35% al 20% (come in Francia), incentiviamo la filiera corta.
Risultato: risparmio annuo stimato: €800–€1.000 per famiglia.
Moltiplichiamolo per 25 milioni di famiglie = 25 miliardi di euro liberati.
Cosa si potrebbe fare SOLO nel settore:
- Abbassare i prezzi reali senza penalizzare i produttori
- Sostenere i mercati locali con incentivi
- Digitalizzare la filiera per tracciabilità e riduzione costi
6. LO SAPEVI?
- Che il 90% del grano per la pasta industriale venduta in Italia viene dall’estero? Ma l’etichetta è “Made in Italy” lo stesso.
- Che molti supermercati impongono ai fornitori di pagare per avere il prodotto sugli scaffali, e pure per le promozioni? Non è uno sconto: è un ricatto.
- Che il famoso “3×2” spesso nasconde un aumento del prezzo base, così da farti pagare il doppio credendo di risparmiare?
- Che i prodotti a marchio del supermercato (private label) non costano meno perché “senza pubblicità”, ma perché pagano meno i produttori?
7. CONCLUSIONE: SPESA O SPERPERO?
Lungi da me offrirti un trattato economico.
Mi sono limitato a ciò che si vede se usi gli occhi, non solo il carrello.
Ci raccontano che il supermercato è il regno della convenienza.
In realtà è il regno del rincaro truccato, dove il vero “discount” è il valore del lavoro agricolo, non il prezzo sullo scaffale.
I Paesi a confronto sono come noi, europei, capitalistici, pieni di difetti.
Ma lì, almeno, qualche margine lo lasciano anche al contadino.
Qui, nell’Italostivale, si prendono tutto. Oro loro. Rincari nostri.
Lascia un commento