Giochi d’azzardo – 20 miliardi l’anno


Niente retorica. Solo numeri. Nudi. Crudi. E incazzati.

Mentre affoghiamo tra stipendi che non bastano, affitti fuori controllo, famiglie che saltano la cena per pagare le bollette, e uno Stato che si gira dall’altra parte…

…bruciamo decine di miliardi.
Sì, decine. In cazzate. Ogni anno.

Oggi facciamo i conti.
Niente carezze. Niente scuse.
Solo numeri. E coscienza.


Gratta e perdi. Slot. Casinò online. Un intero Paese che gioca a perdere.

Nel 2022 (Dal Libro blu dell’agenzia dei monopoli e delle dogane), gli italiani hanno speso 136 miliardi di euro nel gioco d’azzardo, tra cui gratta e vinci, slot machine, scommesse e giochi online. La previsione per il 2024 è addirittura peggiore: 160 miliardi di euro (fonte avvenire.it)

Di questi, lo Stato ha incassato circa 11,2 miliardi di euro in tasse sul gioco, utilizzando il settore come fonte di entrate fiscali

Tuttavia, la realtà è ancora più cruda: 20 miliardi netti vengono sottratti dalle tasche dei cittadini, una somma che rappresenta la differenza tra quanto giocato e quanto effettivamente vinto dai giocatori (ilsole24ore.com).


Immagina cosa si potrebbe fare con quei 20 miliardi:

  • Costruire 240.000 alloggi di edilizia popolare a 75.000 euro ciascuno
  • Oppure: contributo affitto da 400 €/mese per 1 milione di famiglie per 4 anni
  • Oppure garantire un reddito minimo da 500 €/mese a 3,3 milioni di persone per un intero anno.
  • Oppure Assunzione stabile di 120.000 tra medici e infermieri. Abbattimento liste d’attesa e più assistenza domiciliare
  • Oppure costruire 1.200 nuove scuole sicure e moderne investendo 15.000.000 per scuola!!!

Ma no. Invece di fare tutto questo, continuiamo a grattare nella speranza di una vincita che non arriva mai. Continuiamo a finanziare un sistema che estrae ricchezza dai più deboli per alimentare il mostro.

Lo Stato, che incassa ingenti entrate fiscali, è complice di questo delirio criminale, non solo per la sua ipocrita quanto inadeguata lotta di facciata alla dipendenza, ma anche per l’intervento diretto nel mantenere un sistema che ingrassa i suoi incassi, aumentando le aliquote fiscali sui giochi e riducendo di conseguenza la percentuale di vincita per il giocatore. I concessionari infatti sono costretti ad abbassare ancora di più le probabilità di vincita.

Eppure, è sufficiente un cambiamento di consapevolezza. È sufficiente scegliere un altro tipo di consumo, un altro tipo di speranza. Non per colpevolizzare, ma per aprire gli occhi e fare davvero la differenza.

Continuiamo a grattare nella speranza che la fortuna ci salvi.
Come criceti nella ruota.


Le domande del guierriero:

Se lo Stato guadagna miliardi dal gioco d’azzardo, può davvero voler combatterne la dipendenza? O preferisce tenerci illusi e rassegnati, con un gratta e vinci in mano e la speranza in tasca?

Cosa ci spinge a spendere così tanto in qualcosa che, nella migliore delle ipotesi, ci restituisce solo briciole? È davvero la speranza… o è disperazione mascherata?

Sapere che quei 20 miliardi persi ogni anno potrebbero garantire case, cure, scuole e dignità a milioni di persone… cambia il modo in cui guardi una slot o una lotteria?

Quanto potere reale abbiamo, come cittadini comuni, se scegliessimo di non alimentare più un sistema che ci prende in giro e ci consuma? E cosa ci trattiene dal farlo?


Se questo articolo ti risuona, rispondi alle domande , ponine di nuove o semplicemente.. respiraci su…


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