13 Aprile 2025
…Quanto Rumore…
Abbassiamo il volume e respiriamo un attimo…
Una chiave di lettura
In ogni guerra c’è chi spara, chi comanda,
e chi muore in silenzio. Non cercare eroi,
non cercare mostri. Cerca l’eco del dolore,
e chiediti chi lo ascolta davvero.
Il frastuono delle nazioni nel silenzio doloroso del popolo ucraino
Missili su una città. Morti, feriti, bambini nel caos. È accaduto a Kharkiv, ma potrebbe essere ovunque, oggi. Un attacco russo, dicono. Le immagini mostrano macerie, sangue, una bambina col volto tagliato, il panico. È la cronaca di una guerra che continua.
I numeri ci dicono che ci sono stati decine di feriti, morti. Ma i numeri, da soli, non parlano. Bisogna guardarli in faccia, i volti. Sentire il silenzio dopo l’esplosione.
La Russia ha colpito. Questo è un fatto. Ma il quadro non si ferma lì.
Da anni, attorno a questa guerra, si muove un teatrino più grande. Uno che coinvolge anche chi si presenta come “alleato”, come “difensore della pace”. I governi occidentali, per esempio, che da tempo armano, finanziano, alimentano tensioni in nome della libertà, ma che nel frattempo stanno ricostruendo i loro arsenali e rivedendo strategie militari. Parlano di pace, ma si preparano alla guerra.
Si parla di “limiti superati”, di “crimini”, e forse è così. Ma da tutte le parti.
Perché quando si continua a soffiare sul fuoco, quando si trattano i popoli come pedine, quando la diplomazia è solo una facciata, allora le bombe non arrivano per caso.
Cosa resta?
Una città ferita.
Una bambina che piange.
E un mondo che finge di indignarsi mentre si prepara al prossimo round.
Domande del guerriero silenzioso:
- Dove finisce l’informazione… e dove comincia la propaganda?
- Riesci a distinguere chi parla davvero da chi urla più forte?
- Quando leggi di armi e riarmo… senti più sicurezza o più smarrimento?
- Ti sei mai chiesto chi guadagna, davvero, da una guerra che sembra non finire mai?
- Se togli le bandiere, le divise, le strategie… cosa resta?
- In tutto questo rumore, riesci ancora a sentire la voce della tua coscienza?
Se questa storia risuona in te…
Rispondi alle domande, ponine di nuove, o semplicemente… respiraci sopra.
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