Ci raccontano che tutto sta migliorando. Che la manovra economica aiuterà le famiglie, che l’Italia riparte, che basta “avere fiducia”.
Ma fuori dalla televisione la realtà è un’altra: bollette che non scendono, stipendi fermi, sanità che si sbriciola, giovani che scappano.
Ogni volta le stesse promesse, solo con parole diverse. Ogni volta un po’ più di rassegnazione, un po’ meno speranza.
Ci stanno anestetizzando con l’abitudine.
Ci abituiamo a tutto: alla fatica, all’ingiustizia, alla mancanza di senso.
E intanto la vita scorre via, mentre aspettiamo che “qualcuno” faccia qualcosa. Ma quel qualcuno non arriverà mai.
Ma cosa deve ancora succedere?
Quante altre prese in giro, quante assurdità, quanti giri di parole servono perché la gente si svegli?
Ogni anno la stessa storia: promesse, numeri, “manovre per il popolo”.
Ma la verità è che il mondo non cambierà mai in meglio grazie ai governi, ai partiti o ai leader che dicono di rappresentarci.
Il mondo sta cambiando, sì …. ma in peggio.
E noi continuiamo a guardare da fuori, aspettando che qualcuno faccia qualcosa, che arrivi “quello giusto”, che metta a posto tutto.
Ma non arriverà nessuno.
L’unico cambiamento possibile è dentro di noi.
Finché cercheremo soluzioni fuori, continueremo a sbattere contro le stesse pareti.
Finché delegheremo la nostra libertà, la nostra coscienza, le nostre scelte, resteremo prigionieri di un sistema che vive proprio della nostra distrazione.
Il vero atto rivoluzionario oggi non è protestare, votare o lamentarsi.
È svegliarsi. È prendere coscienza.
Capire che ogni gesto, ogni scelta quotidiana, ogni pensiero può alimentare il vecchio mondo o crearne uno nuovo.
Cambiare noi non è uno slogan spirituale: è l’unica via concreta per cambiare tutto il resto.
Perché un sistema fatto di individui inconsapevoli non può che essere cieco, ma un sistema fatto di persone che hanno aperto gli occhi non può che trasformarsi.
E allora smettiamola di chiedere che il mondo cambi.
Iniziamo a diventare noi il cambiamento che vorremmo vedere.
Solo allora, forse, il resto comincerà a seguirci.

Lascia un commento