L’ Amico di Ombra

Così solo, eppure in due,
io e quell’altro che porto addosso
come una giacca smessa,
come un nome sbagliato.

Parla lui, adesso, nella stanza vuota:
«Ti ricordi di me?
Ero lì quando ridevi da bambino,
prima che il mondo ti desse un volto,
prima che tu lo credessi vero.»

Silenzio. Poi il rumore di passi,
ma sono i miei, o i suoi?
La solitudine è questa:
un teatro dove l’attore
recita a sé stesso,
mentre il personaggio vero
fugge tra le quinte,
ridendo di noi.

Forse ero solo
quando credevo di non esserlo,
e adesso che sono solo,
sono tutto.


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