Piccola, discreta, fragile solo in apparenza.
La camomilla selvatica non chiede spazio, non pretende attenzione.
Si fa strada tra le pietre, ai bordi delle strade, nei luoghi dimenticati.
E lì fiorisce. Sempre.
Ci insegna la forza della dolcezza.
La calma che non è passività, ma presenza.
La pace che nasce non dall’assenza di scontro, ma dalla scelta di non reagire con violenza.
È la maestra silenziosa del lasciar andare.
Ci mostra che la vera guarigione non arriva con il rumore, ma con l’ascolto.
La camomilla non combatte.
Accoglie.
Addolcisce.
Resta.
È il fiore che ci ricorda che non dobbiamo diventare duri per sopravvivere.
Che si può essere morbidi, eppure incrollabili.
Che anche chi cura ha spesso imparato a farlo dopo essere stato ferito.
La camomilla selvatica cresce dove nessuno la vuole, e proprio lì porta conforto.
Il suo messaggio è chiaro:
la tenerezza non è debolezza.
È resistenza raffinata.
È coraggio che ha imparato a sorridere.

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