“Non contava restare vivi. Contava restare umani.”

George Orwell, “1984”

Questa frase, messa in bocca a Winston nel romanzo 1984 di Orwell, mi rimbomba dentro da giorni. In un mondo completamente controllato, dove anche i pensieri vengono schedati, dove la realtà è riscritta a comando, dove l’amore è un crimine, questa frase emerge come un grido sordo. Un ultimo atto di dignità.

Winston non è un eroe forte, armato, vincente. È uno qualunque, come tanti. Ma è uno che non ci sta. Che capisce che sopravvivere non basta, se nel frattempo perdi te stesso.

Mi sembra il ritratto perfetto di quello che chiamo “il Guerriero”. Non un uomo di guerra, non un ribelle rumoroso. Ma qualcuno che ogni giorno fa la sua piccola resistenza silenziosa. Qualcuno che si ostina a non diventare quello che il sistema vorrebbe che diventasse.

Sopravvivere oggi è facile, se ti basta stare in piedi. Bastano un lavoro qualunque, qualche compromesso, qualche “vabbè, cosa vuoi che sia”. Ti adatti, taci, fai finta di non vedere. E intanto spegni la parte migliore di te.

Restare umani, invece, è faticoso. Ti fa sentire sbagliato. Ti lascia più solo. Ti obbliga a portarti dietro cose che gli altri buttano via senza pensarci. Ma è l’unico modo per non morire davvero.

Questo blog nasce anche da qui. Dal bisogno, forse ingenuo, forse necessario, di tenere accesa quella scintilla. Di cercare altri che sentono ancora, che si fanno domande, che non vogliono vendersi per una briciola di sicurezza.

Restare umani non è uno slogan. È una scelta che si fa ogni giorno. È il coraggio di non perdere la propria sensibilità, anche quando sembra solo un ostacolo.

Se sei arrivato fin qui, probabilmente anche tu stai cercando un modo per non arrenderti. Non ti prometto soluzioni. Ma posso dirti che non sei solo.

E finché ci sarà anche una sola persona che sceglie di restare umana, ci sarà speranza.

Il Guerriero



Categories:

Tags:


Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *