Meditare (senza farsi fregare)

Ormai meditare è diventato come fare la spesa online: ti si apre un mondo. App, tecniche segrete, playlist coi grilli in 4K, guru reincarnati direttamente da Sirio, corsi express che promettono l’illuminazione in 21 giorni e tutto rigorosamente a pagamento. Scontato solo se ti iscrivi entro stasera.

Ognuno ha la sua formula magica, il suo rituale, la sua garanzia soddisfatti o illuminati. E guarda un po’: anche il suo bel prezzo.

È tutta una truffa?
Ni.

Il punto è: che cosa intendiamo per “meditare”?

Se per meditare intendi una roba tipo: “siedo, chiudo gli occhi, stop ai pensieri, mi trasformo in un essere di luce e domani mi si risolve il mutuo”… allora sì, sei fuori strada. Non importa se a dirtelo è un santone in sandali o uno con 2 milioni di follower e la faccia da profeta su Instagram.

Ma se per meditare intendi semplicemente stare fermo, respirare, osservare i pensieri senza inseguirli come un cane coi piccioni, lasciare che scivolino via mentre tu resti lì, presente… allora va bene tutto. E quando dico tutto, intendo anche una gomma da giardino che fa sgorgare l’acqua con quel suono che ti ipnotizza più di una balena che canta su Spotify.

Sì, perché è proprio così che funziona: zittisci un po’ il casino nella testa, crei uno spazio, ed eccolo….lo spazio. E lì nasce qualcosa.
Un pensiero nuovo. Ma non di quelli automatici, ossessivi, tipo “dove ho messo le chiavi?”. No.
Un pensiero che viene da più in fondo. Da più in alto. Dall’anima, se vogliamo usare parole grosse.

E la cosa bella?
L’hai creato senza nemmeno rendertene conto.
Gratis. Senza app. Senza guru. Senza effetti speciali.

Solo tu, il tuo respiro e, magari, la tua gomma da giardino.



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